Il timer è tipicamente uno dei primi ruoli che si affrontano partecipando attivamente ad un meeting Toastmasters. Questo ruolo, ad una prima impressione, può sembrare molto semplice: in fin dei conti “basta solo cronometrare tutto”. In realtà è un ruolo molto sfidante, soprattutto per chi non lo ha ricoperto precedentemente. Il ruolo del timer in un meeting Toastmasters mette alla prova la vostra concentrazione e vi aiuta proprio a sviluppare questa capacità. Vediamo in questo articolo qualche piccolo suggerimento su come affrontare questo ruolo e quali capacità può aiutarvi a sviluppare!
Il timer, durante un meeting Toastmasters ha due compiti principali:
Avere l’agenda dettagliata è la base: questa vi permette di monitorare ogni singolo intervento (anche quelli più brevi da un minuto) ed avere l’idea di quanto si stia rispettando la tabella di marcia.
L’attrezzatura standard prevede i tre cartellini colorati (uno verde uno giallo e uno rosso) ma, soprattutto per i meeting online, potete dare spazio alla fantasia! Dagli sfondi zoom ad oggetti del colore giusto!
Se l’agenda è imprescindibile, il cronometro è indispensabile! Ovviamente dovrete tenere traccia della durata di ogni intervento quindi un cronometro (anche quello dello smartphone va benissimo) è d’obbligo!
Sicuramente vi servirà un foglio o qualche supporto dove annotare i tempi di ogni oratore sul palco. Un foglio qualunque va benissimo ma, se volete usare i potenti mezzi ufficiali di Toastmasters International in fondo all’articolo vi ho lasciato un po’ di risorse utili!
Chiunque abbia visto un’agenda Toastmasters sa che per ogni intervento che si succede sul palco ci sono tre indicazioni temporali. Per esempio per un discorso standard sarà comune trovare in agenda (5:00 6:00 7:00) queste tre durate sono legate alle segnalazioni che il timer notificherà allo speaker:
Per semplicità vi riporto qui le durate standard dei vari interventi e quando alzare i cartellini nei casi standard.
Se avete letto tutto fino a qui sicuramente vi starete chiedendo: “ma se passo l’intero meeting a guardare il cronometro ed alzare cartellini, non sarò troppo occupato a gestire questo ruolo per godermi il meeting?”.
Sì, è vero, le prime volte che si fa il timer non è banale riuscire a seguire il meeting senza dimenticarsi di fare il proprio lavoro. Soprattutto quando sul palco c’è uno speaker bravo che ci cattura con il suo speech. La prima volta che ho fatto il timer mi sono imposto di non ascoltare nulla e non guardare nessuno proprio per non distrarmi e, ovviamente, non ricordo nulla di quel meeting.
Ma quindi cosa “ci portiamo a casa” ricoprendo il ruolo di timer in un meeting toastmasters?
Prima del meeting scegli una postazione dove tu possa essere comodamente visibile dagli speaker. In questo modo durante il discorso potranno vederti senza “doverti cercare”. Se il meeting è online su zoom gli speaker possono sempre “pinnarti” per vederti in modo chiaro.
Ad inizio meeting dovrai presentare il tuo ruolo, hai tipicamente un paio di minuti. Usali non solo per dire che terrai traccia del tempo di ogni intervento ma approfittane per spiegare come segnalerai i vari momenti dei discorsi e cosa significano queste indicazioni. Ricordati che stai facendo il timer per supportare i soci a sfruttare meglio il tempo dedicato per i loro interventi e non per redarguirli se sbagliano. Potrebbe essere carino, se hai tempo, ricordarlo. Se è la prima volta che lo fai, il mio consiglio è di evitare di specificarlo (frasi come “scusate è la prima volta che lo faccio, potrei sbagliare”): siamo tutti al meeting per migliorarci ed accogliere i feedback degli altri soci.
Durante il meeting ricordati di segnalare in maniera chiara le varie indicazioni in modo che siano visibili da chi parla sul palco. Potresti avere l’impressione che l’oratore di turno non ti abbia visto, resisti alla tentazione di sventolare i cartellini o attirare in qualche la sua attenzione: potresti distrarlo. Alza semplicemente il cartellino giusto al momento giusto e tutto andrà bene.
Quando alzi un cartellino tienilo alzato fino al cartellino successivo. Se per esempio sei in uno speech che dura da 5 a 7 minuti il cartellino verde va tenuto alzato per un minuto fino al cartellino giallo. Lo speaker potrebbe non vedere la segnalazione se tu alzassi il cartellino per abbassarlo subito dopo.
Non focalizzarti solo sugli speaker e sui valutatori. Per fare un esempio il Toastmasters of the day ha diversi interventi molto brevi (tipicamente da un minuto), anche lui ha bisogno delle tue indicazioni. Se salgono sul palco vanno cronometrati!
A fine meeting il general evaluator chiederà il tuo report. Ricordati che in quel momento stai dando un feedback: se alcuni interventi sono stati troppo brevi magari puoi motivare lo speaker ad usare meglio il tempo che aveva a disposizione. Se uno speaker è andato lungo puoi aiutarlo a capire dove poteva essere più conciso. Se il Toastmasters of the day è riuscito a recuperare un ritardo che si stava accumulando sulla tabella di marcia complimentati con lui. Ricordati che, come timer, sei al meeting per dare feedback utili ai soci su come migliorare: non ti limitare a leggere le varie durate che hai registrato durante i vari interventi.
Qui vi lascio qualche risorsa utile per quando farete il timer (perchè lo so che dopo una presentazione del genere correrete tutti dal vostro VPE implorando di poter fare il timer al prossimo meeting).
Cari amici Toastmasters avete aneddoti interessanti sulle vostre esperienza da timer? Perché consigliereste a qualcuno di provare a fare il timer in un meeting Toastmasters? In che modo interrompete gli speaker quando vanno fuori tempo massimo? Qual è stata la vostra esperienza da timer più divertente?
Raccontatemelo nei commenti!
Questo era solo il primo di una serie di articoli sui ruoli in un meeting Toastmasters: se non volete perdervi le prossime puntate vi consiglio di iscrivervi alla mailing list per rimanere sempre aggiornati sui prossimi articoli!
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